IL RECORD E' DERTHONA-SPEZIA DEL 1923
Continua il racconto sulle 10 partite infinite, a cura del nostro Presidente Andrea Freddo.
5. 15/07/1923, Livorno, Siena-Pistoiese 1-1, 150'?
Spareggio per l'accesso alla Seconda Divisione: la Pistoiese aveva vinto il girone di Terza Categoria e superato le eliminatorie, mentre la Robur Siena era risultata tra le ultime del proprio
girone di Seconda Divisione.
Era stato stabilito uno spareggio con andata e ritorno: a Siena aveva vinto la Robur per 4a0, mentre a Pistoia gli "orange" della Pistoiese per 4a1. Siccome all'epoca non si guardava al totale
delle reti segnate, si rese indispensabile un'ulteriore partita, da disputarsi in campo neutro. A Livorno il match si è protatto, dall'unica fonte disponibile (il sito del Siena Club Fedelissimi)
dalle 17 fino alle 20.10, quando fu sospesa per sopravvenuta oscurità: si ipotizzano quindi 90' regolamentari, conclusi sul risultato di 1-1, 10' di intervallo tra primo e secondo tempo, 30' di
tempi supplementari, 10' di intervalli vari e siamo alle 19.40: per arrivare alle 20.10 occorre considerare altri 30' a oltranza. In totale 150 minuti di gioco circa, se non abbiamo sbagliato
stima. Il Corriere della Sera riporta 120 minuti, ma anche in questo caso, crediamo alla fonte più vicina ai fatti.
https://www.sienaclubfedelissimi.it/la-storia-siamo-noi-tra-pistoiese-e-siena-anche-uno-spareggio-ad-oltranza.html
4. 28/09/1924, Udine, Treviso-Edera Trieste 1-1, 153'
Primo turno di spareggi per accesso alla Seconda Divisione: compare una terza squadra di Trieste, l'Edera, polisportiva antichissima (fondata nel 1902) e di grande tradizione, con una forte
connotazione politica repubblicana e irredentista, come apprendiamo da qui:
http://www.atlantegrandeguerra.it/portfolio/associazione-sportiva-edera/
La partita, giocata a Udine e a cui assistettero ben 500 tifosi triestini giunti con ogni mezzo nella capitale friulana, venne sospesa per oscurità dopo 153 minuti sul risultato di 1a1 (reti di
Visentin II per i trevigiani, pareggio di Comi per i "diavoli rossi" ederini), come riportato dal "Giornale del Friuli".
Nella ripetizione, giocata la settimana successiva ancora a Udine, vinse il Treviso per 2a1, che venne però sconfitto nel secondo turno di spareggi dalla Monfalconese, rimanendo quindi in Terza
Divisione.
L'Edera Trieste fu costretta alla fusione con il Ponziana nel 1928 (vedi partita 9), poi divenuta Esperia nel 1930, da cui si separerà la nuova Ponziana nel 1931, mentre l'Edera ritornerà solo
nel secondo dopoguerra (1946), per poi sparire deinitivamente all'inzio degli anni '60 (come sezione calcistica, attive ancora oggi altre sezioni legate agli sport su rotelle).
Oggi il Treviso, dopo una clamorosa partecipazione alla Serie A (2005-06) e diversi campionati cadetti (16), ha subito ben tre fallimenti in dieci anni (2009-2013-2019), dopo l'ultimo dei quali è
ripartito dalla Promozione, raggiungendo quest'anno la promozione in Serie D.
3. 26/06/1921, Vercelli, Torino-Legnano 1-1, 158'
Spareggio per accesso alle semifinali scudetto del campionato di Prima Categoria. Partita di grande rilevanza nazionale, giocata al campo Foro Boario di Vercelli sotto un sole cocente, tra i
granata di Torino e i lillà di Legnano. Curiosità: il portiere del Legnano è Gambuti, che poi sarà protagonista con il Derthona nella partita infinita contro lo Spezia, unico caso noto di
giocatore che disputò due spareggi a oltranza con maglie diverse.
Al 14' Corrado porta in vantaggio i granata, che vengono poi raggiunti dai legnanesi con la rete di Sodano al 43'.
Grazie alla cronaca de "La Gazzetta del Popolo" del 27/06/1921 (Fonte: http://www.14-18.it/periodici/TO00184720/1921 ), abbiamo un'idea del supplizio a cui furono sottoposti gli atleti.
"Sul campo della Pro Vercelli è oggi avvenuta la liquefazione del campionato di foot-ball. Dopo centocinquantotto minuti i ventidue giocatori - vorrei dire le ombre dei ventidue giocatori - sono usciti dal campo senza essere riusciti a condurre a un risultato conclusivo il match che essendo decisivo si era svolto nei due tempi regolamentari, in due supplementari e uno a oltranza. La ripresa a oltranza durava da trentotto minuti allorché il fischio dell'arbitro l'ha interrotta. Cos'era accaduto? Una cosa assai semplice e umana. Il signor Mombelli (l'arbitro, ndr) non si sentiva più di dirigere con la necessaria lucidità l'interminabile incontro e l'ha sospeso. ...Se si vuole parlare ancora di foot-ball, bisogna avere lo stomaco di struzzo."
La Federazione dispose la ripetizione del match la settimana successiva, ma tale era l'impressione negativa che aveva suscitato il precedente, che le due società rifiutarono di affrontarsi a così
breve distanza. L'inflessibile FIGC considerò quindi eliminate le due squadre, provocando grande riprovazione, tanto che l'episodio è considerato la "classica goccia del classico vaso" dello
scontro tra grandi società e federazione, determinante per la decisione delle big di crearsi, per l'anno successivo, una nuova aggregazione (la CCI, Confederazione Calcistica Italiana) e nuovi
campionati, in competizione con la FIGC (lo scisma durò un solo anno, poi si addivenne a un compromesso e riunificazione delle federazioni).
Per ulteriori approfondimenti sulla partita Torino-Legnano:
https://www.prealpina.it/pages/legnano-torino-la-partita-infinita-251748.html
https://www.toronews.net/toro/toro-la-partita-piu-lunga/
2. 02/03/1924, Dolo (VE), Ferrovieri Venezia-Giorgione 1-1, 169'
Terza Divisione, nel Girone B Veneto, Giorgione e Ferrovieri Venezia finiscono il torneo a pari punti (14) e disputano uno spareggio per accedere ai turni di qualificazione per la promozione in
Seconda Divisione.
Per un quadro completo, si veda qui: https://calcioantico.altervista.org/campionati-regionali-veneti-1923-24/
Il Giorgione è una squadra storica, nata nel 1911 a Castelfranco Veneto e, caso probabilmente unico, che prende il nome dal suo cittadino più illustre, il pittore Giorgione.
La partita, giocata a Dolo, cittadina in provincia di Venezia della squadra Club Sportivo (C.S.) Dolo 1909 (in Prima Categoria nel 1920-21), venne interrotta per oscurità dopo due tempi
regolamentari (90'), due tempi supplementari (30') e oltranza per altri 49 minuti, per un totale di ben 169 minuti. Dalla Gazzetta di Venezia veniamo a sapere che la "Lokomotive" lagunare passò
in vantaggio dopo due soli minuti di gioco, subendo poi il pareggio del Giorgione alla fine del primo tempo. La partita viene ripetuta il 09/03/1924 a Padova, con vittoria dei grigioneri
ferrovieri veneziani per 2a1 contro i rossostellati castellani, dopo i tempi supplementari (si è quindi rischiata una nuova oltranza...).
Per approfondire la storia del Giorgione, leggi qui l'articolo di:
https://ilnobilecalcio.it/2021/01/26/un-pittore-famoso-ha-dato-il-nome-alla-squadra-di-calcio-di-castelfranco-veneto/
1. 01/07/1923, Genova, Derthona-Spezia 0-0, 205'
Prima Divisione 1922-23, dopo una stagione in cui la matricola Derthona, che per la prima volta si affacciava al massimo palcoscenico calcistico nazionale, e lo Spezia, salvatosi in extremis
nella stagione precedente, rivaleggiarono per tutte le giornate fino a giungere a pari punti alla conclusione.
Per i Leoni era la squadra capitanata da Armando Bellolio, affiancato in attacco dai giovanissimi ma già prolifici Crotti e Gianelli, Barbieri e Bonelli sulle ali, Bonzani, Gatti e Salamina a
mettere ordine in mezzo al campo, Re e Rabaglio ferocemente a difesa della porta di Gambuti (lo schema per tutti era il 2-3-5, la "piramide"), allenati Béla Révész, ungherese ex giocatore del
mitico squadrone magiaro MTK Budapest, che era subentrato nel girone di ritorno a Mario De Simoni, primo portiere della nazionale italiana ed ex giocatore dell'US Milanese.
Lo Spezia di quella stagione è la formazione di capitan Maggiani, del fuoriclasse ungherese Violak, dei fratelli Rossetti e del centravanti Maggiani, nell'anno della lunga squalifica del campo
Alberto Picco per i disordini scoppiati in occasione della partita con il Genoa (che vincerà imbattuto il suo ottavo titolo).
Dopo un'intera stagione passata a battagliare nella parte bassa della classifica, contro squadroni come Genoa e Bologna, i già titolati MIlan e Juventus, un emergente Legnano, l'arrivo a pari
punti impose la disputa di uno spareggio, la cui disputa venne fissata solo dopo la sentenza di rigetto, da parte della FIGC nazionale, del reclamo del Derthona riguardo lo svolgimento di una
partita cruciale di aprile, giocata dai bianconeri a Rivarolo (all'epoca comune, ora frazione di Genova) e persa anche a seguito di intimidazioni e vessazioni varie (o almeno questo sostennero i
dirigenti bianconeri).
La partita divenne un caso, trattato da decine di articoli sulla stampa specializzata e generalista, locale e nazionale, e non tradì le attese: si giocò nel più grande e prestigioso impianto
sportivo dell'epoca, il campo Marassi di Genova, il primo di luglio 1923, con la direzione affidata all'inflessibile arbitro italo-brasiliano Achille da Gama Silva Malcher, uno dei fondatori
dell'Internazionale (1908) e davanti al pubblico delle grandi occasioni, accorso in massa dal levante ligure e dal basso Piemonte.
"Aquilotti" e "Leoncini" si affrontarono con grande animosità, ma il risultato di perfetta parità, nonostante una serie di tentativi da ambo le parti, non cambiò sia nei 90 minuti, sia nel primo
turno di supplementari, sia nel secondo, sia nella successiva oltranza, finché Gama non fu costretto a fischiare la fine per oscurità dopo ben 207 minuti (per alcune fonti, per altre 205,
sicurmente non 157 come erroneamente riportato da Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Prima_Divisione_1922-1923#cite_note-aet-12).
La storia di quello spareggio e di come ci si arrivò è talmente affascinante da dover essere più dettagliamente raccontata in un'altra occasione, visto che ricorre a breve il centenario dell'evento.
A presto!