ACCADDE OGGI NEL 1989 : DERTHONA - MODENA 3 - 1

 

 

 

 

 

L'ULTIMO RUGGITO

DEL LEONE IN SERIE C

Corre la stagione calcistica 1989/1990.  Il  Derthona affronta l’ultimo anno di C1 dopo due stagioni in cui la salvezza è stata raggiunta: il primo anno alla penultima giornata con la vittoria di Reggio Emilia e l’anno seguente con il rotondo 4-2 inflitto tra le mura amiche al Montevarchi nell’ultimo turno. Che questa volta l’impresa sia improba lo si capisce subito a inizio anno, con le partenze dei vari Gori, Patta, Uzzardi, Ferla e Ferraroni.

 

E’ il 30.12.1989: siamo alla terz’ultima del girone di andata, i leoni annaspano in fondo alla classifica e sono reduci dal 4-0 di Lucca. All’epoca avevo 12 anni e con l’incoscienza dell’età non sapevo che da lì a 2 giorni si sarebbe chiusa un’epoca irripetibile, i mitici anni 80, che avevano segnato un’era fortunata un po’ in tutto il nostro Paese e anche nella nostra ridente cittadina, ancora ricca e produttiva, di cui specchio fedele era la squadra di calcio salita a stazionare stabilmente nel gotha del calcio professionistico a sfidare squadroni ben più blasonati, tra i quali, appunto, il Modena, che alla fine vinse quel campionato e salì in serie B.

 

La giornata era talmente fredda che il manto del Coppi era ricoperto da una spessa coltre bianca, non neve ma brina. I Canarini emiliani, guidati da Renzaccio Ulivieri – toscano sanguigno di San Miniato al Monte, vero guru degli allenatori italiani - scesero nel nostro stadio vestiti del loro elegante gialloblù, ma evidentemente già con la testa al Capodanno. L’inizio dei leoncelli fu veemente  e  Claudio Pelosi, bomber di razza ex Cremonese e Lucchese, unico vero “rinforzo” di quella sciagurata stagione, si fece beffe della retroguardia avversaria comandata da un certo Stefano Torrisi, poi libero di Bologna e Atletico Madrid, e per due volte, una praticamente da fondo campo stile Laudrup a Tokyo, trafisse Ballotta, uno dei più longevi portieri italiani che finì la carriera tra Parma e Lazio in serie A vincendo coppe e scudetti.

Passato lo stordimento il Modena iniziò a giocare da capolista, accorciò le distanze sul finire del tempo con il piccolo e guizzante Gasperini, imbeccato da par suo da Franco Colomba, “10” di gran classe ex Avellino e poi mister a Bologna e Reggio Calabria.

 

Il secondo tempo fu di autentica sofferenza (se no che leoni saremmo ??!!) per la temperatura siberiana (a casa già avevano messo in conto una mega influenza nel bel mezzo delle Feste)  con l’assedio alla porta bianconera degli avversari, fino a quando in contropiede (oggi si direbbe ripartenza) Simone Malvolti, oscuro mediano prelevato dal Siena, s’involò verso la porta di Ballotta e lo trafisse, appena dentro l’area, con il gol del 3-1 finale. 

 

Ricordo che il giorno dopo la Gazzetta dello Sport (di cui noi a quei tempi eravamo ospiti fissi) titolò: “Derthona fine anno con il botto!”, ed in effetti fu l’ultimo e unico che non servì ad evitare la prima delle quattro retrocessioni consecutive, cioè dalla schedina, tv e giornali al derby con Viguzzolo e Sarezzano.

Ma io, beata incoscienza, non lo sapevo, e rigirandomi tra le mani chissà quante volte il mitico giornale rosa passai un bellissimo finale d’anno sognando analoghe epiche gesta dei leoni alla ripresa delle ostilità, che però purtroppo non arrivarono più e che stiamo ancora aspettando, ricordando giornate come quella.

 

GIANPIETRO PORTA

 


 

Questo racconto fa parte della raccolta "FRAMMENTI DI DERTHONA" curata da Gianni Rossi nel dicembre 2013 che, insieme alla Cena di Natale e alla Lotteria, nell'ambito del'iniziativa "Batte il cuore di Tortona", ci permise, con il vostro aiuto, di acquistare un defibrillatore cardiaco per il campo 'C. Cosola', utilizzato dal settore giovanile del Derthona.

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